Approvata la bozza del decreto sulle bollette di luce e gas. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo con una serie di misure volte a tagliare gli aumenti delle bollette nel prossimo trimestre.
Il governo interviene per la seconda volta in pochi mesi per contenere i nuovi aumenti dell’elettricità e del gas. In vista del prossimo aggiornamento delle tariffe che a fine settembre sarà fissato dall’Authority e sarà in vigore dal primo ottobre e per tutto il trimestre, l’esecutivo stanzia oltre 3 miliardi per calmierare l’effetto della salita dei prezzi del gas che si era fatto sentire già l nei mesi corsi quando era intervenuto con 1,2 miliardi. A questo si aggiunge una riduzione dell’Iva al 5% sulla distribuzione gas.
Questa volta l’importo è più alto perchè più alti sono gli aumenti attesi, tra il 30 e il 40%. Gli incrementi hanno colpito indistintamente tutti i paesi per un serie di ragioni contingenti e strutturali, le prime legate alla ripresa le secondo al cambiamento tecnologico in atto con la decarbonizzazione che stanno portando a una richiesta maggiore di gas, soprattutto nei paesi dell’est asiatico. Ma l’Italia è tra quelli più subisce l’impatto per il suo mix produttivo: dipende per circa il 73% dalle importanzioni di energia e il gas è la prima fonte con una copertura pari al 40% del fabbisogno mentre il petrolio è al 33%.
Per questo il governo è ricorso a una misura di emergenza, in attesa di una misura strutturale che probabilemente toccherà il metodo di calcolo stesso delle bollette con il passaggio alla fiscalità generale del pagamento della quota parte destinata ai cosiddetti oneri di sistema – la parte della bolletta che i clienti pagano per sostenere la produzione di energia rinnovabile ma anche voci come lo smantellamento delle centrali nucleari o il sostegno all’efficienza energetica. Anche se diversi paesi chiedono all’Unione europea di fare di più, con soluzioni che riguardino tutti legate ai meccanismi di formazione del prezzo, ora sul mercato del giorno prima e più suscettibile ad oscillazioni.
Il governo ha quindi deciso di tagliare l’Iva sulla distribuzione del gas dal 10% o 22%, a seconda del consumo, al 5%. Sono inoltre stati annullati gli oneri di sistema per il settore elettrico con risorse per 2 miliardi di cui, come nello scorso provvedimento circa 700 mln deriveranno dai proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica (CO2). La misura riguarda 26 milioni di famiglie e 6 milioni di piccole imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Altri 480 milioni sono stati destinati alla riduzione delle aliquote relative agli oneri generali gas.
Previsto poi altri 450 milioni per un allargamento del bonus luce e gas per cittadini in hravi condizioni di salute o famiglie svantaggiate o cittadini – con Isee non superiore a 8.265 euro o 20.000 se con più di 3 figli -. Un provvedimento che tocca circa 3 milioni di persone. Per costoro sono sostanzialmente azzerati gli aumenti.
Il taglio degli oneri e dell’Iva toccherà tutti i cittadini mentre ad essere interessati dalle variaziioni tarifarrie sono coloro i quali non sono ancora passati sul mercato libero: circa 17 milioni di famiglie per l’elettrico e 6 milioni per il gas.
Secondo l’ultimo aggiornamento di marzo 2021 dell’Authority sono nel mercato libero nel settore elettrico, il 57,3% dei clienti domestici e il 68% dei clienti altri usi in Bassa Tensione; nel settore del gas, il 60,2% dei clienti domestici e il 69,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200 mila Sm.
Fonte Articolo: Idealista.it