L’ultima Manovra ha introdotto importanti novità sulla tassa di successione 2024, eliminando la nozione di coacervo successorio e imponendo, quindi, un adeguamento nel modello successorio. Rimane invece invariato il coacervo donatorio. Ai fini del calcolo delle aliquote sugli immobili, si ricorda che possono variare, a seconda dei casi, dal 4% applicato per parenti in linea diretta o coniugi per il valore che eccede 1 milione di euro, fino all’8% senza franchigia per tutti gli altri soggetti. Si ricorda che i trasferimenti che sono stati effettuati a favore di persone con disabilità grave (con Legge 104 riconosciuta) possono godere di una franchigia di 1.5 milioni di euro.

La Manovra sulla tassa di successione: cosa cambia

Con la circolare 29/E del 19 ottobre 2023 e il provvedimento datato 8 novembre 2023 dell’Agenzia delle Entrate la nuova Manovra sulla tassa di successione ha introdotto una grande novità: l’abolizione del coacervo successorio. Questo concetto – articolo 8, comma 4, del Testo unico delle disposizioni sull’imposta sulle successioni e donazioni (TUS) – rimanda all’aggregazione fittizia delle donazioni fatte in vita dal defunto agli eredi, ai legatari o a chiunque appartenga all’asse ereditario.

Di conseguenza, l’aliquota dell’imposta di successione viene calcolata, dal 2024, sul valore di questa combinazione fittizia. È essenziale sottolineare che l’imposta di successione prevede comunque delle esenzioni che possono cambiare a seconda del grado di parentela tra il defunto e l’erede: è proprio la vicinanza o meno a determinare l’aliquota.

Bisogna tenere presente che invece è rimasto invariato il coacervo donativo, cioè la “riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni compiute da donante anteriormente con il valore globale netto dei beni oggetto della donazione” .

Cosa cambia nella successione nel 2024?

La riforma della tassa di successione non ha riguardato alcune imposte:

  • ipotecarie;
  • catastali;
  • di bollo;
  • tributi speciali.

Allo stesso tempo rimangono invariate le aliquote che possono essere applicare e di cui si riporta di seguito la percentuale, sebbene sia opportuno chiarire che queste debbano essere interpretate alla luce dei casi specifici:

  • 4% per il valore superiore a 1 milione di Euro – riservata ai parenti in linea diretta o i coniugi;
  • 6% per il valore superiore a 100.000€ – riservata a fratelli e sorelle;
  • 6% senza nessuna franchigia – riservata a tutti gli altri parenti.
  • 8% senza franchigia, sul valore complessivo, per tutti gli altri soggetti.

È chiaro quindi che il modello di dichiarazione di successione è stato aggiornato e la nuova versione è già stata resa disponibile online. Rispetto al modello precedente si segnala l’eliminazione del quadro ES relativo appunto alle donazioni e agli atti a titolo gratuito.

Un focus sulle tasse di successione sugli immobili

La recente manovra che ha modificato il modello di dichiarazione di successione 2024 non ha però toccato alcune imposte, tra cui:

  • imposte ipotecarie, applicata sugli atti che comportano un trasferimento di proprietà o la costituzione di diritti reali sugli immobili comune compravendita, donazione e successione. L’aliquota è al 2% sul valore dell’immobile e viene corrisposta una volta sola al momento del rogito o della voltura catastale.
  • imposte catastali, applicate a tutti gli atti che comportano una modifica ai dati catastali degli immobili. L’aliquota è all’1% e va corrisposta una tantum;
  • imposte di bollo, da applicare a diversi atti e documenti, tra cui quelli relativi a compravendite, successioni e volture catastali.
  • tributi speciali, spese accessorie relative a servizi resi dall’Agenzia delle Entrate, come il rilascio di atti o certificati e da corrispondere a seconda del servizio richiesto.

Nel caso di successione di una prima casa, se il beneficiario della successione soddisfa i requisiti per poter accedere ai vantaggi della prima casa stessa, allora le imposte ipotecarie e catastali hanno un costo fisso di 200€ l’una – per un totale di 400€ – a prescindere dal valore dell’immobile stesso.

È opportuno sottolineare che usufruire dei benefici fiscali riservati alla successione o donazione della prima casa non preclude la possibilità di ottenere di nuovo i medesimi benefici in caso di acquisto di una prima casa.

In generale, ossia quando non si è in presenza di una prima casa, nel caso di donazioni di beni immobili o di un diritto reale immobiliare, è necessario corrispondere l’imposta ipotecaria pari a 2% del valore dell’immobile e l’imposta catastale con aliquota all’1% sul valore dell’immobile.

Come calcolare l’imposta di successione

Per calcolare l’imposta di successione 2024 è occorre considerare, oltre alle aliquote e alla franchigie, anche l’importo della rendita catastale aumentandolo del 5% e, successivamente, moltiplicare per i seguenti coefficienti:

  • 110 – immobili utilizzati come abitazione principale;
  • 120 – immobili nella categoria catastale A o C;
  • 140 – immobili nella categoria catastale B;
  • 60 – immobili nella categoria catastale A/10, ossia studi professionali e uffici, nonché D;
  • 40,8 – immobili nella categoria catastale C/1, come negozi commerciali ed E.

I termini per presentare la dichiarazione di successione sono invariati, sebbene sia opportuno sottolineare che può non essere presentata in caso di:

  • rinuncia successione
  • eredità devoluta al coniuge o a parenti in linea diretta del defunto
  • non prevede beni immobili o diritti reali immobiliari.

Ad oggi il calcolo dell’imposta di successione richiede una conoscenza approfondita della normativa ed è essenziale avere un quadro completo della situazione patrimoniale (mobile e immobile) del defunto e degli eredi. Pertanto, a prescindere dalle semplificazioni, è essenziale fare riferimento ad un professionista del settore che possa affrontare il singolo caso con una visione complessiva della situazione.

Fonte Articolo: idealista.it